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Oggi vi parlerò del mio nuovo acquisto, un casco Suomy SR Sport Carbon ma, essendo il mio blog il frutto della mia dipendenza /passione e della voglia di condividere pareri e consigli con i miei stessi simili, lascerò agli esperti i vari test con stelline o caschini e le varie super recensioni e mi limiterò ad una recensione più pratica.

Era da tempo che volevo dare una compagnia al mio casco e dopo aver provato per l’ ennesima volta diversi marchi ho deciso di puntare ancora una volata su Suomy. Usando caschi Suomy da anni la mia recensione sul SR inevitabilmente sarà comparata con altri modelli Suomy da me acquistati nel tempo, nello specifico uno Spec 1R Extreme, top di gamma di qualche anno fa è un Vandal regalato a mia moglie.

Iniziamo dalla prima cosa che salta agli occhi, la grafica: Una figata pazzesca! dal vivo per quanto mi riguarda è spettacolare soprattutto con la visiera scura. Il carbonio vivo, il grigio canna di fucile ed il rosso tendente all’arancio tipo Ducati Desmo16 mescolati tra bordi linee e spigoli si sposano magnificamente dando all’intero casco un aspetto davvero molto aggressivo, ciliegina sulla torta poi è il trasparente matto anziché il lucido.

Se proprio devo trovare un lato negativo della grafica, senza alcun dubbio avrei fatto a meno o delle mega scritte Suomy laterali o del mega logo centrale che insieme sono decisamente troppo e forse il deflettore posteriore l’avrei fatti in tinta se non in carbonio stesso stile spec1R.
La visiera in policarbonato Suomy ormai da diversi anni è realizzata con stampa per termoformatura e non ad iniezione. Questa tecnica permette di realizzare una visiera a corpo unico ma soprattutto eliminare quell’effetto di deformazione/sfocatura in verticale proprio sulla focale del momento che si aveva con le vecchie visiere. Inizialmente pensavo alle solite tecno-frasi bla bla bla ad effetto ma avendo avuto in passato caschi di altre marche che adottavano visiere ad iniezione ho avuto modo di testare e vedere la reale differenza a favore naturlamente della termoforatura.

20170511_091657_1Il meccanismo per la sostituzione della visiera è quello inaugurato anni fa sui modelli Vandal, semplice ed intuitivo, progettato probabilmente da un Santo con il solo scopo di non esser più chiamato in causa insieme a tutti gli altri suoi colleghi del calendario quando ci si trovava a cambiar la visiera ad uno Spec1R, un calvario. :/
Avendo un Vandal in box conosco bene il meccanismo che di per sé è semplice; in pratica con meno di 1/4 di giro, antiorario o orario si blocca o sblocca il nottolino per poi cambiar visiera, il vero problema sta nei materiali. Infatti se non si presta attenzione e si forza più del dovuto, il nottolino che è in metallo rischia di danneggiare irrimediabilmente il meccanismo di plastica nella quale si blocca. Un vero peccato considerata la semplicità di esecuzione e l’importanza del casco stesso. Francamente mi sarei aspettato un miglioramento dei materiali e/o meccanismo.
La chiusura della visiera è completamente registrabile ma quella di default la trovo pressoché perfetta, la pressione che il meccanismo esercita sulla visiera che a sua volta schiaccia l’intera guarnizione è sufficiente per una agevole apertura della stessa senza sforzi e una completa chiusura che annulla qualsiasi fastidioso passaggio d’aria dall’esterno all’interno. Questo è sinonimo di una attenta produzione e un altrettanto controllo qualità dell’azienda.
Con ormai l’abbandono delle placchette laterali (vedi Spec 1R) e l’utilizzo dei nottolini la rumorosità cala drasticamente ma non sparisce, ma tutto sommato un gran passo avanti.

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Le prese d’aria pur avendo ben poco di design e tanto da cassettiera style, regalano un ottima aerazione interna,come dire fanno un po cagare ma svolgono il loro dovere egregiamente.

La chiusura è la solida D-ring in acciaio Inox e bottone fissa cinturino, semplice e sicura sia a mani nude che con guanti. Il peso è di circa 1250 gr, a memoria più o meno quanto lo Spec 1R ma pur avendo lo stesso peso ho trovato un enorme differenza. L’SR ha una distribuzione del peso di gran lunga migliore dello Spec, indossato sembra quasi non averlo, e questa particolarità influisce positivamente dopo ore e ore di utilizzo.

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Una cosa nuova e utile non presente sullo Spec 1R è la piattina anti vento fissata alla mentoniera che può essere facilmente rimossa perché collegata mediante due grossi bottoni ma io vi consiglio di lasciarla per tenere il vento all’esterno. La calotta e i guanciali sono identici per forma ma differenti per tessuto, l’SR ha il coolmax active lo Spec 1R l’Alcantara. La differenza non si avverte fino a quando non siamo in presenza di caldo torrido dove il tessuto coolmax active sembra prevalere perché riesce a gestire meglio il sudore eliminando quella sensazione di umidità e
bagnato su guance e fronte, difetto che ho con l’ Alcantara quando si suda eccessivamente.
A mio avviso anche le spugne son cambiante, si è passati da una spugna dello spec 1R duretta ma mai fastidiosa che tendeva ad ammorbidirsi con l’utilizzo senza però mai cedere completamente anche dopo numerosi lavaggi a quella sull’ SR, da subito molto morbida che mantiene le sue caratteristiche anche dopo tre mesi di intenso utilizzo ed un lavaggio, che dire speriamo si mantenga cosi nel tempo.

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Il design, una linea che francamente non mi fa impazzire, che si avvicina molto ad aziende come Nolan o HJC ma che evidentemente avrà i suoi pregi in galleria del vento (vi farò sapere qualcosa in merito quando arriverà la galleria del vento ordinata su amazon prime :D) e suppongo in sicurezza.
Infine, avendo utilizzato i due caschi su due moto dalla posizione di guida differenti, una touring ed una naked, ho potuto constatato che mentre lo spec 1R si sposa con entrambe le posizioni, l’ SR va a nozze solo con la posizione pistaiola. Il problema sta nel flusso d’aria che nella posizione touring va dritto dietro la nuca e talvolta fin dentro il giubbotto, sensazione non gradevole se la temperatura dell aria è fresca.
Si fa presto a capire che il nuovo design dell’ SR è meno generico come lo Spec 1R e più mirato all’uso per cui nasce, ovvero il racing. Infatti, caricati in avanti, la testa tende ad alzarsi ruotando all’indietro ed il nuovo taglio permette di proteggere completamente il collo dal flusso d’aria e allo stesso tempo di non collidere con il colletto del giubbotto o della tuta che ostacolerebbe la posizione della testa negli infiniti movimenti durante la guida.
Insomma un aspetto fondamentale da tenere in considerazione quando si acquista un casco per un certa tipologia di moto, ma se come me proprio non potete fare a meno della bellezza del casco o della fiducia verso l’azienda, fanculo tutto e via con uno scalda collo a riparare il collo dal vento e a godersi il casco dei propri sogni anche in versione touring. 😀

Lo consiglierei? decisamente si, l’SR ha fatto passi da gigante rispetto ai suoi antenati, ma ancora tanto c’è da fare. Quindi mia cara Suomy studia innova e progetta affinché possa esser pronta a soddisfarmi nuovamente al mio prossimo acquisto…perchè come dice il proverbio; non c’è due senza tre.

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