SS80, due consonanti e due numeretti, tanto basta per scatenare l’inferno che è in noi…
All’ udire di questa parola, il nostro corpo inizierà a mutare come il lupo mannaro in una notte di luna piena: le pupille lasceranno spazio a dei cuoricini rossi, la sclera sarà iniettata di sangue, i battiti del cuore accelereranno come quando esci dalla bucine e dai gas per fare il rettilineo del Mugello a cannone, sul corpo spunteranno protezioni in titanio, saponette, gobba in pelle di canguro, slider e guanti, i muscoli del volto si contrarranno per dar vita ad un sorriso modalità ebete visibile anche col casco allacciato, la postura eretta del corpo vera conquista dell’uomo sapiens subirà un regresso, le gambe e le braccia si fletteranno puntando verso l’esterno e la schiena si curverà in avanti in posizione detta da carena.
Parolina all’apparenza innocua ma che per i soggetti affetti da Motodipendenza tanto innocua non è 😀 faccio un respiro profondo ritorno per un attimo uomo sapiens sapiens e vi parlerò della SS80 Valico delle Capannelle perché merita.
Valico situato in Abruzzo nel territorio del Comune di Pizzoli a Nord dell’ Aquila che collega quest’ ultima a Teramo tagliando in due la catena montuosa del Gran Sasso. Partendo dall’ Aquila si è diretti verso nord/est imboccando subito la SS80 in direzione San Vittorino prima, Arischia poi fin su al famosissimo cartello “Valico delle Capannelle 1300 mt s.l.m.” dopo circa una ventina di km.
La strada di carreggiata larga, protetta in gran parte da guardrail, con un buon manto stradale è ricca di curve di ogni tipo. Divertentissima da percorrere quanto piacevole alla vista per le bellezze che regala.
Nel primo tratto di strada il paesaggio è equamente diviso tra la bellissima valle che ospita Arischia e Pizzoli da un lato e la catena montuosa del Gran Sasso. Man mano che si sale con pendenze tra i 3% e i 5%, dal campo visivo esce di scena la valle e ci si trova ad ammirare le meravigliose linee del Gran Sasso con i suoi campi verdi tra i monti, campi ancora oggi sfruttati per il pascolo del gregge.
Se per un attimo chiudete il gas e abbandonate la corda per guardarvi intorno potreste esser fortunati ed incrociare delle “capannelle”, rifugi usati in passato dai pastori durante la transumanza e forse spunto per il nome del Valico. Arrivati al famoso cartello si può scegliere se andar a destra per Campo Imperatore circa 50 km passando per Assergi, andar diritto continuando la SS80 fino Teramo oppure al primo grosso bivio svoltare a sinistra in direzione Lago di Campotosto.
Anche se il Valico delle Capannelle, isolato dal suo contesto naturale, non ha niente da invidiare ad una di quelle tante strade private dove la partenza coincide con l’arrivo (ci siam capiti) vi consiglio di tenere la scimmia a bada e godervi in tutta sicurezza la strada. Il Valico è spesso soggetto a importanti controlli e se ci tenete alla tasca ed ai punticini patente che vi permettono di salire in sella e guidare, occhio!!